Stellantis, “esodo” dall’Italia: scoppia la polemica per le ultime mosse dell’azienda, sindacati inferociti

Continua l’esodo da Stellantis. La polemica sulle ultime mosse dell’azienda non si placa. Cosa sta succedendo

Il momento per Stellantis, colossale azienda automobilistica che opera anche in Italia, è molto particolare. Sono recentemente arrivare alcune dichiarazioni che hanno suscitato grande stupore e hanno fatto fare diverse domande. Il futuro dell’industria in Italia sembra essere in bilico. Da un lato dall’azienda, infatti, sostengono che sia previsto un aumento concreto della produzione in Italia; dall’altro lato, però, ci si deve scontrare con la realtà: continuano, sempre di più, i licenziamenti. Coinvolgono oltre 3.500 lavoratori, che hanno lasciato l’azienda in cambio di incentivi.

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Nuovi guai per Stellantis (AnsaFoto) – GrandPrixTimes

Coinvolgono oltre 3.500 lavoratori, che hanno lasciato l’azienda in cambio di incentivi. Solo pochi giorni fa sono stati annunciati più di 1.500 licenziamenti, dopo quelli che già c’erano stati, per le attività del gruppo torinese. Tra questi, 300 operai dello stabilimento di Mirafiori. A questi si devono aggiungere gli 850 esuberi di Cassino e altri 100 posti di lavoro in meno nello stabilimento di Pratola Serra, in provincia di Avellino. Inoltre, ulteriori accordi raggiunti tra Stellantis e i sindacati prevedono altri 1.000 nuovi licenziamenti a Melfi, Pomigliano d’Arco e Termoli, e coinvolgeranno sia operai che altri tipi di lavoratori.

Stellantis ha dichiarato che questi tagli servono per affrontare la transizione energetica, che richiede costi altissimi e per cui bisogna aumentare la produzione. Ciò lascia riflettere anche su vantaggi e svantaggi di questa situazione. Nonostante queste dichiarazioni, la Fiom (Federazione Impiegati Operai Metallurgici) ha espresso grande preoccupazione, evidenziando che il piano sembra mirare proprio a dipendenti vicini alla pensione o comunque disposti a cogliere nuove opportunità professionali.

Stellantis, emorragia di lavoratori

Sorge spontanea una domanda: è difficile che l’azienda aumenti la produzione in Italia diminuendo il personale, no? I capi sindacali della Fiom, Michele De Palma e Samuele Lodi, hanno parlato di questa situazione e hanno espresso grande preoccupazione, invitando la presidente Giorgia Meloni a chiamare il CEO di Stellantis, Carlos Tavares, per chiarimenti e per ottenere garanzie sulla produzione italiana, che non può fermarsi.

Stellantis, emorragia di lavoratori
Industria Stellantis, che vuole ridurre i posti di lavoro – (Foto ANSA) – grandprixtimes.it

In questo momento, Stellantis impiega circa 43.000 persone in Italia, di cui 15.000 solo nella zona di Torino. Tuttavia, c’è da dire che dall’unione tra FCA e PSA per formare Stellantis nel 2021, la forza lavoro è diminuita già di circa 12.000 unità, anche grazie alla cassa integrazione volontaria. Negli ultimi anni, lo stabilimento di Mirafiori ha visto una significativa perdita della produzione di auto, con una conseguente mancata sostituzione dei dipendenti in pensione e con lo spostamento di diverse produzioni di auto all’estero.

Già lo scorso anno Stellantis aveva pensato a incentivi per incoraggiare i dipendenti di Mirafiori a lasciare volontariamente l’azienda: offriva una somma basata sull’età, tre mesi di stipendio e un’indennità per mancato preavviso aggiuntiva rispetto alla disoccupazione prevista per legge. Insomma, Stellantis continua a tagliare personale e le dichiarazioni sembrano andare in controtendenza rispetto alle azioni.

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