Abolizione bollo auto, arrivano delle novità: ecco come stanno le cose

A tenere banco in Italia continua ad essere l’eventuale abolizione del superbollo. Ecco le ultime novità del Governo italiano.

Il bollo auto da sempre crea discussione nel nostro Paese. In tanti ne chiedono l’abolizione da anni, in particolare i possessori delle auto con una potenza superiore ai 185 kW (252 CV), ovvero coloro che pagano il cosiddetto superbollo.

Abolizione bollo auto, arrivano delle novità: ecco come stanno le cose
Bollo auto – GrandPrixTimes.it

Durante la campagna elettorale la destra aveva promesso l’abolizione definitiva quantomeno del superbollo, ma sinora tale misura non è stata ancora presa. Nelle scorse ore c’era attesa per un decreto legislativo in arrivo che avrebbe trattato il riordino delle imposte di registro.

Alla fine però in tale testo non vi è alcuna traccia dell’abolizione del famoso superbollo. Naturalmente i motivi sono da ricercare tutti nella mancanza di risorse. Le casse dello stato, infatti, in questo momento non sono capaci di sopportare la perdita di questa tassa.

Superbollo, come funziona e com’è cambiato

Il superbollo fu introdotto nel 2011 dal governo Berlusconi. Tale provvedimento prevedeva un’imposta addizionale sulle auto di potenza superiore a 225 kW (306 CV). Tali limiti sono poi stati abbassati dal Governo Monti che li ha portati a quelli attuali.

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Honda HR-V in mostra (Honda) – Grandprixtimes.it

Inoltre sempre il Governo Monti decise il raddoppio dell’importo da 10 a 20 euro per ogni kW sopra il limite. L’importo però è a scalare. Dopo 5 anni, infatti, i 20 euro per kW eccedente la soglia diventano 12, dopo 10 anni 6 euro, 3 euro dopo 15 anni e infine si azzera dopo 20 anni.

Anche per il superbollo ci sono esenzioni e riduzioni. All’epoca tale misura fu introdotta poiché l’Italia versava in una profonda crisi economica. I governi successivi che si sono alternati hanno sempre promesso l’abolizione di tale imposta, ma sinora non è mai stato fatto nulla. Staremo a vedere cosa farà anche questo della Meloni.

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