Carburante low cost, occhio alla truffa: così si finisce in galera

Il carburante ha un costo troppo basso? La truffa è in agguato. Il caso di cronaca non lascia dubbi. Tutti fermati dalle forze dell’ordine.

Ci stanno passando un po’ tutti gli automobilisti. Ormai da qualche tempo recarsi alle stazioni di servizio è un po’ come fare un salasso. Il prezzo del carburante è salito alle stelle e  benché non si sia ancora ai livelli della scorsa estate con importi che superavano i due euro al litro, certamente la situazione non è delle migliori. Al contrario, dopo una fase di leggera discesa, nelle ultime settimane si è tornati stabilmente oltre l’euro e ottanta.

Truffa benzina a basso costo
Truffa benzina, il prezzo è troppo basso (Canva) -Grandprixtimes.it

Questo rincaro continuo ha portato qualche furbetto ad inventarsi un escamotage con l’obiettivo di fare il pieno di incassi, ingannando la giustizia, ed infatti in molti ci sono cascati, alimentando l’azione malavitosa

Truffa del carburante, così abboccavano gli automobilisti

Con un’indagine che ha visto coordinati gli uffici di diverse città, nello specifico Napoli, Roma e Bologna, in queste ore è stata smantellata una banda criminale che in maniera orchestrata e congiunta operava su prodotti energetici senza pagare l’IVA. Otto persone sono state messe in custodia cautelare, tra cui le teste penanti. In realtà la vicenda è molto più ampia. Per il momento sono stati confiscati beni per 300 milioni di euro, appartenenti a 59 individui e 13 imprese.

Tutto è partito da un’inchiesta denominata Fuel Family, a causa del legame di parentela che intercorre tra alcuni degli autori del reato, o meglio dei diversi reati, per sgominare un’associazione a delinquere arriva in Italia e all’estero che appunto riusciva a garantire il carburante a prezzo calmierato evadendo l’imposta sul valore aggiunto. Delle otto persone fermate, cinque sono agli arresti domiciliari, mentre tre hanno l’obbligo di firma. I capi di imputazione sono appunto associazione a delinque, riciclaggio e frode dell’IVA.

Stando a quanto si apprende dal sito cronacaflegrea.it il “carico” di benzina arrivava per lo più dalla Slovenia e dalla Croazia, tramite una filiera composta da 41 aziende fittiziamente coinvolte e con sede tra la Lombardia e la Campania. Nello specifico il clou dei movimento sarebbe stato però  in Veneto, precisamente a Rovigo, mentre il deposito fiscale a Magenta, in provincia di Milano, da dove transitava la maggior parte del prodotto. 

Benzina low cost truffa
Benzina, truffa IVA, sgominata banda (Canva) – Grandprixtimes.it

Le società d’appoggio per le finte fatture avrebbero emesso ricevute per più di un miliardo di euro, per raggiungere un’evasione dell’IVA pari a 260 milioni di euro. Come detto, le accuse sono molteplici. Tra queste è stato accertato il riciclaggio originato da proventi illeciti per un totale di 35 milioni di euro, dapprima dirottati su conti correnti di compagnie con sede in Ungheria e in Romania, e in seguito monetizzati tramite prelievi di contante, poi consegnato nelle mani dei promotori dell’attività. In sintesi i personaggi attualmente attenzionanti avrebbero applicato un prezzo di cessione illegalmente low cost ai distributori.

Va precisato che l’operazione non ha interessi solo italiani. Al contrario, è stata coordinata dalla Procura Europea, un organo indipendente dell’Unione comunitaria, che si occupa di individuare e portare eventualmente in tribunale, coloro che non fanno gli interessi finanziari della stessa.

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