Carte carburante, che imbroglio: se fai così ti arrestano

Imbroglio clamoroso, c’entrano le carte carburante: se lo fai, non la passi liscia e rischi l’arresto immediato

Quando paghi il pieno di carburante presso il tuo distributore di fiducia dovresti cercare di fare attenzione: se paghi con la carta carburante, rischi di essere arrestato. Non in automatico, ovviamente, ma solo in determinati casi che possano essere configurati come un imbroglio, una vera e propria truffa.

truffa carta carburante arresto
Attenzione alla truffa (GrandPrixTimes)

Quando si effettua un pagamento tracciabile, bisogna essere assolutamente certi di avere il diritto di utilizzare quel metodo di pagamento. Altrimenti, si rischia grosso. Lo dimostra quanto accaduto a un uomo di 46 anni negli ultimi giorni. Nella circostanza, un operaio edile di un’azienda di Tresigallo, in provincia di Ferrara, si sarebbe fatto prendere decisamente la mano, trasformando la sua condotta illecita inizialmente veniale in un sistema per truffare la propria azienda.

Per pagare i rifornimenti di carburante presso la pompa di benzina, l’uomo ha infatti utilizzato per molto tempo le carte aziendali, arrivando a sfiorare un totale di 30mila euro, senza averne alcun diritto, come confessato dallo stesso colpevole alle autorità.

Paga con le carte carburante della propria azienda: arrestato un uomo nel ferrarese

Stando a quanto riportato dalla stampa locale, l’uomo sarebbe entrato in possesso delle carte carburante utilizzate dalla sua azienda per pagare il carburante di specifici veicoli. In questo caso si trattava dei mezzi che l’azienda voleva rottamare, con annesse queste tessere.

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Attenzione alla truffa (GrandPrixTimes)

Avendo intravisto uno spiraglio per poter arrotondare il salario, l’uomo ha pensato però di sottrarre le carte prima della loro distruzione, riuscendo a utilizzarle per fare il pieno per la propria auto o i propri mezzi privati. Un vero e proprio imbroglio durato diverso tempo, fin quando la stessa azienda non si è accorta di qualcosa che non andava.

Dopo la demolizione di alcuni veicoli, la società ha infatti notato nei propri conti alcuni addebiti sospetti, ricollegati a carte distrutte, in linea teorica, insieme agli stessi veicoli. Ha provveduto così a denunciare l’accaduto alle autorità, e al termine dell’indagine i carabinieri sono riusciti a risalire al metodo con cui veniva effettuata la truffa e infine al colpevole.

Una ricostruzione, quella delle forze dell’ordine, che è stata confermata dallo stesso 46enne, chiamato adesso a rispondere di quanto accaduto. Non potendo difendersi in alcun modo, il colpevole ha preferito assumersi la propria responsabilità, e dovrà adesso affrontare un percorso giudiziario che potrebbe portarlo a dover ripagare l’azienda per l’indebito utilizzo delle carte sottratte.

Una vicenda curiosa e paradossale, che può fungere da lezione per chiunque utilizzi carte aziendali per pagare. Per quanto possa sembrare furbo sfruttarle per fare il pieno alla propria auto, è sempre meglio comprendere i limiti di utilizzo di tali strumenti, per non rischiare di finire addirittura nei guai con la legge.

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