Nessuno più del progettista della Red Bull Racing, Adrian Newey, può avere le idee chiare sulla ricetta ideale per uno spettacolo di qualità in pista.
Le auto ad effetto suolo avrebbero dovuto garantire un netto passo in avanti in termini di spettacolo, ma hanno deluso le aspettative dei fan. Le scuderie sono state costrette a rivoluzionare, completamente, i concetti della precedente era ibrida, per poi non avere un risultato diverso, salvo una. Al posto della Mercedes c’è la dominante Red Bull Racing, ma nella sostanza non è cambiato granché.
Le auto di F1 sono diventate, estremamente, grandi in termini di dimensioni. Questo ha reso molto difficile ogni manovra di sorpasso. Senza il DRS non si vedono entusiasmanti manovre in pista tra i piloti. La nuova aerodinamica semplificata avrebbe dovuto permettere ai piloti di seguirsi più da vicini, ma nei vecchi tracciati, in particolar modo, a bordo delle mastodontiche wing car 2.0 non c’è spazio alla fantasia.
Sotto il cofano le auto hanno continuato a sviluppare la medesima tecnologia delle PU V6 ibride. Gli sforzi in termini di regolamento non hanno avuto l’effetto desiderato. Le regole del 2022 hanno portato la RB a vincere tutte le gare, ad eccezione di un successo Mercedes in Brasile e di 5 trionfi della Ferrari. Verstappen ha fatto incetta di trionfi mondiali, diventando il terzo driver all time per numero di vittorie, alle spalle solo di Lewis Hamilton e Michael Schumacher. Persino Max si è stancato di questa realtà.
Il commento di Adrian Newey
In una intervista esclusiva a Motorsport.com il progettista più vincente della storia della F1 è tornato su un punto essenziale. “Per quanto riguarda l’aspetto aerodinamico, soprattutto dal 2022 le monoposto riescono a seguirsi da vicino. Ma le auto sono forse diventate molto grandi. Sono veloci e pesanti, e credo che questo sia un po’ un peccato. Perché una cosa che si può dire nel corso degli anni è che tutto ciò che le vetture di F1 rappresentano, tende a essere reso popolare negli showroom“, ha sancito Newey.
Tante novità tecniche portate in strada sono nate dal know-how della pista. “Il cambio con le palette al volante è nato in F1. E ora è diventato molto popolare anche sulle auto stradali. Quando negli anni ’80 i motori turbo sono stati introdotti per la prima volta in F1, si tendeva a vedere un maggior numero di auto stradali con motori turbo“.
“Quindi, la chance per la F1 di seguire la strada opposta e di passare a vetture molto più piccole, leggere ed efficienti dal punto di vista aerodinamico, credo che sia la strada che percorrerei. Forse in questo modo si potrebbe iniziare a cambiare la situazione rispetto a questi mostri da tre tonnellate che distruggono le nostre strade creando delle buche“, ha chiosato l’ing. inglese.