Tutti noi siamo costantemente spiati. Ecco cosa sapere sulla protezione dei dati della propria auto e come fare a proteggersi
Viviamo in un’epoca in cui tutto è digitale. Ci sono tanti vantaggi, ma anche degli svantaggi. Per esempio siamo tutti spiati, seppur non direttamente. Anche l’auto è, incredibilmente, un modo per controllarci.
Diversi studi affermano che i nostri veicoli potrebbero raccogliere grandi quantità di dati personali, con informazioni che potrebbero essere poi condivise con soggetti terzi. Con tutte le opzioni tecnologiche che ci sono in macchina, è anche prevedibile. Ci sono in particolare alcuni servizi che raccolgono molti dati per poi utilizzarli. Jen Caltrider, direttore del programma “Privacy Not Included” della Mozilla Foundation, ha consigliato di non scaricarli.
Bisogna avere più precauzioni possibili. Il direttore ha poi continuato: “Non c’è la possibilità di dire: ‘Voglio che la raccolta dei dati venga effettuata solo per motivi di sicurezza. E qualsiasi altro dato che puoi raccogliere, per favore non raccoglierlo, per favore non monetizzarlo, cancellalo”. Di solito non è un’opzione che le auto offrono”.
Alcune case automobilistiche consentono ai consumatori di scegliere le impostazioni di connettività. Tuttavia, non è sempre possibile rinunciare a tutte le condivisioni dei dati.
Dati dalle auto, come proteggersi
Tante volte i conducenti potrebbero richiedere che i dati vengano cancellati, ma questo dipende dal tipo di auto e dalle leggi presenti in ogni stato. È per questo che servono leggi molto stringenti in materia. “Il fatto che le nostre auto non significhino più indipendenza e libertà, ma che siano un modo per raccogliere dati, è brutto. Non puoi più cantare a squarciagola senza che qualcuno ti ascolti. Penso che per certi versi siamo più sicuri, ma per molti altri stiamo facendo anche del male a noi stessi“.
Inoltre, la raccolta dati che stiamo vivendo adesso è solo ciò che è apparente, ma in realtà c’è molto di più. Queste le sue parole a riguardo: “Ci sono molte aziende là fuori che lavorano sulla tecnologia per usarla con telecamere per provare a insegnare le nostre emozioni. Col pretesto di voler costruire un’auto empatica e in grado di sapere come stai reagendo a ogni cosa, possono conoscere il tuo stato d’animo o le tue emozioni“.
Il primo consiglio per difendersi è leggere l’informativa della propria auto. Così da capire quali dati vengono raccolti. Peccato però non ci sia solo l’auto. Ci sono le applicazioni radio, il GPS e i vari servizi. Ognuno ha le proprie politiche sulla raccolta dati. Caltrider ha affermato che la nuova tecnologia sta superando di gran lunga la legge, andando oltre ogni limite. Non esistono, purtroppo, leggi a riguardo. Tuttavia, alcuni stati hanno approvato una legislazione completa su questo.