I produttori di auto europei temono l’agguerrita concorrenza cinese: migliaia di automobili asiatiche potrebbero rivoluzionare il mercato.
La Cina sta progressivamente conquistando la leadership mondiale del settore automobilistico, soprattutto grazie ai suoi veicoli accattivanti e a bassissimo costo. Uno dei continenti che soffrirà maggiormente è senza dubbio quello europeo, poiché i produttori di auto del Vecchio Continente non possono assolutamente competere con i rivali cinesi. Ciò che rafforza maggiormente i prestigiosi marchi del gigante asiatico sono i cospicui finanziamenti governativi, che arrivano costantemente dal governo di XI jinping.
L’obiettivo principale del governo cinese è ovviamente quello di sorpassare i diretti rivali e di conquistare finalmente la vetta del mondo e del mercato internazionale.
Nel 2023 la Cina è addirittura riuscita a superare il Giappone per numero di veicoli esportati all’estero: il gigante asiatico ha infatti ottenuto un ottimo +58% rispetto al 2022. Un altro dettaglio che non deve assolutamente essere sottovalutato riguarda l’età delle case automobilistiche cinesi. Secondo gli ultimi dati, il 56% dei produttori di auto presenti sul territorio governato da XI jinping ha meno di dieci anni di vita. Ciò significa che la maggioranza delle aziende che produce automobili è riuscita a raggiungere livelli altissimi in soli 10 anni. Queste giovanissime case automobilistiche stanno spaventando addirittura i colossi europei, soprattutto perché riescono a vendere veicoli con un ottimo rapporto qualità/prezzo.
Secondo le previsioni, nel 2024 un’auto elettrica su quattro che circolerà in Europa sarà Made in China. Il think-tank Transport & Environment (T&E) ha infatti pubblicato un’analisi dettagliata sul futuro della mobilità e del mercato automobilistico europeo. Nel rapporto ci sono anche le probabili conseguenze dell’invasione delle automobili cinesi nel Vecchio Continente e i vari rischi connessi. In modo particolare, si evince che nel 2023 i modelli asiatici abbiano guadagnato il 20% della quota di mercato dell’Europa. Quest’anno, se i leader europei decidessero di non intervenire con delle contromisure, la quota di mercato arriverebbe invece al 25%.
Tuttavia, alcuni esperti affermano che l’Europa vorrebbe intervenire con dei dazi ad hoc al 25%, che sarebbero sostanzialmente delle tasse di importazione. Queste ultime verrebbero quindi imposte alle aziende cinesi, che desiderano commercializzare i propri veicoli sul territorio europeo. In altre parole, i leader del Vecchio Continente vorrebbero costringere le case automobilistiche cinesi ad alzare il prezzo di listino dei veicoli, attraverso delle tasse altissime.
In questo modo, la concorrenza riuscirebbe a competere con i rivali del gigante asiatico. Tuttavia, i dazi al 25% sulle esportazioni potrebbero causare un danno all’industria europea a lungo termine. La Cina potrebbe infatti trasferire le sue fabbriche direttamente in Europa per aggirare le altissime tasse. In questo caso, le fabbriche europee entrerebbero in competizione con quelle asiatiche, che si troverebbero sullo stesso continente.
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