Più di 1500 dipendenti hanno perso il posto di lavoro in Stellantis. Una situazione clamorosa e che ha portato grande indignazione
Stellantis, uno dei giganti dell’industria automobilistica, insieme ai sindacati metalmeccanici torinesi, è arrivata a una decisione sorprendente e molto importante, oltre che “pesante”.
1.520 lavoratori impiegati in 21 società del gruppo distribuite sul territorio lasceranno infatti l’azienda. Un annuncio che è stato reso noto dalla Uilm di Torino e che ha suscitato grandi polemiche e una forte attenzione nell’ambito industriale.
È stato infatti raggiunto un accordo per l’uscita volontaria incentivata questi lavoratori, che prevede dettagliatamente 733 uscite incentivate nelle strutture centrali e 300 uscite presso le Carrozzerie di Mirafiori. Una mossa strategica per adeguare le risorse alle esigenze del mercato e alle nuove sfide dell’industria automobilistica moderna. All’aumento dei costi deve corrispondere un taglio delle spese.
Tuttavia, questo accordo sindacale non è stato sottoscritto dalla Fiom, il che ha suscitato reazioni contrastanti nell’ambiente sindacale e politico. Michele De Palma, segretario generale Fiom-Cgil, e Samuele Lodi, segretario nazionale Fiom-Cgil e responsabile del settore mobilità, hanno detto di essere molto preoccupati per le conseguenze che potrebbe avere questo accordo e hanno chiesto alla presidente del Consiglio, Giorgia Meloni, di agire in modo serio per affrontare la situazione.
Secondo i due segretari, questo accordo di uscita incentivata rappresenta un colpo molto duro per il settore industriale italiano. A tal punto da poter avere ripercussioni molto negative sulle aziende della filiera della componentistica. Essi sostengono infatti che questo piano può portare a una riduzione significativa dei posti di lavoro, a un calo di produzione e, quindi, a una diminuzione delle opportunità di impiego nel settore automobilistico italiano.
Inoltre, la situazione è molto critica negli stabilimenti italiani di Stellantis: c’è stato un aumento significativo dell’utilizzo degli ammortizzatori sociali e una diminuzione concreta delle opportunità di impiego. La decisione di spostare in Polonia da Torino la produzione di moltissime auto elettriche FIAT che hanno più mercato ha sollevato molti dubbi e tante preoccupazioni sul futuro dell’azienda e soprattutto dei lavoratori del settore automobilistico italiano.
De Palma e Lodi hanno invitato tutte le organizzazioni sindacali e tutti i lavoratori a unirsi in coro nel contrastare le strategie aziendali di Stellantis, che sono una vera e propria minaccia per il tessuto industriale italiano. Inoltre, hanno promesso di valutare tutte le iniziative possibili per proteggere i posti di lavoro e per difendere i lavoratori. L’obiettivo è tutelare loro e il settore automobilistico italiano.
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