Il Governo torna a parlare del futuro dell’automotive: svolta per i motori diesel e benzina, novità in arrivo
Quale sarà il futuro dei motori termici? Dovremo davvero dire addio ai motori diesel e benzina in Europa a partire dal 2035. Stando a quanto deciso ufficialmente negli ultimi tempi, la risposta sembrerebbe essere un sì che non ammette sentenze. Lo stop a diesel e benzina nell’Unione europea è diventato legge solo un anno fa. Visto però che al 2035 mancano ancora molti anni, e che la situazione è a dir poco magmatica, non è detto che le cose possano cambiare da un momento all’altro.
A illustrare uno scenario positivo per il settore dell’industria delle automobili e per i tanti automobilisti che in Europa ancora guidano e vogliono continuare a guidare auto con motori tradizionali è stato un rappresentante del governo italiano. In occasione di una conferenza intitolata Automotive Eurotribuna Politica, il ministro dell’Ambiente, Gilberto Pichetto Fratin, è infatti intervenuto sulla questione. E si è lasciato andare a dichiarazioni piuttosto sorprendenti.
La battaglia dialettica che sta coinvolgendo due fazioni opposte, quella degli ambientalisti e di chi vede nell’elettrico l’unica strada per il futuro, e quella di un’industria che non sembra pronta a cambiare del tutto il proprio approccio, convinta anche dell’impatto non proprio positivo dell’elettrico sull’ambiente, potrebbe infatti portare a una svolta clamorosa a livello degli scenari.
L’Unione europea ha decretato la fine dell’epoca dei motori termici. L’Europa avrebbe risposto con un sentiment negativo. E di questo anche a Bruxelles dovranno tenere conto nei prossimi mesi.
Stop alla benzina e al diesel dal 2035: cambiano ancora gli scenari, cosa sta succedendo
Il ban dei motori a combustione interna è un tema molto delicato, che coinvolge moltissimi settori e potrebbe avere ripercussioni sull’intera società, a ogni livello e sotto ogni punto di vista. Non può quindi essere liquidato in pochi giorni, con una decisione presa di pancia o troppo istintivamente.
Ne è convinto Pichetto Fratin. Come riferito dall’Ansa, il numero uno del dicastero dell’Ambiente ha infatti anticipato che la data del 2035 come scadenza per le nuove vetture endotermiche potrebbe essere modificata nei prossimi mesi.
Se a portare l’Unione a imporre un divieto così forte dal 2035 in poi erano state le previsioni di grandi aziende come Mercedes, Aston Martin, BMW e Volkswagen, negli ultimi tempi tutti avrebbero preso atto della difficoltà di poter convertire del tutto un settore che continua, in Europa, a fare fatica a livello economico e anche a livello di accettazione da parte degli automobilisti.
“L’Europa ha preso coscienza della realtà, negli ultimi anni c’è stata una fuga in avanti con la corsa all’elettrico“, ha ribadito Fratin, convinto comunque che il futuro dell’automobile sia nelle vetture a batteria. Il punto è che i costi sono ancora elevati e che è il termine del 2035 potrebbe essere troppo vicino per rendere una trasformazione non solo industriale, ma anche societaria, attuabile.
Anche per questo motivo la Commissione europea che si formerà a giugno, dopo le elezioni, potrebbe modificare la data del ban, posticipandola di qualche anno. E nel frattempo, spingendo su una soluzione intermedia che potrebbe risolvere, almeno in parte, il dibattito venutosi a creare: quella relativa ai biocarburanti.