La Toyota si rinnova sempre di più e si mette in evidenza ancora una volta con un sensazionale motore innovativo.
L’affidabilità è alla base delle grandi aziende automobilistiche, con i colossi giapponesi che sono indubbiamente quelli che hanno raccolto i maggiori successi negli anni. Uno di quelli che ha dimostrato di essere sempre al vertice per quanto riguarda qualità e produzione di alto livello è la Toyota.
Questi dettagli sono essenziali quando si ha a che fare con alcuni motorsport molto rischiosi e che portano il veicolo sempre al limite come il WRC. Il rally del Kenya che si è disputato nell’ultimo weekend è uno di quelli più duri per i piloti, ma la Toyota si è sbloccata nel Mondiale proprio nella tappa africana.
A vincere è stato il campione del mondo in carica Kalle Rovanpera, chiudendo davanti al compagno Katsuta e con quarto il britannico Evans. Per ora la Toyota rimane comunque al secondo posto in classifica dopo tre gare alle spalle di un grande Thierry Neuville e della sua Hyundai, ma il Mondiale è ancora lungo.
Il WRC dal 2025 cambierà completamente il proprio motore, tanto è vero che si tornerà al passato, con le auto che torneranno a essere solo elettriche. Una scelta che ha sorpreso tutti, ma che permette di abbattere i costi. Intanto però la Toyota non guarda più solo a motori termici ed elettrici, ma sta dando vita a una delle novità più incredibili sul mercato.
Alla fine la Toyota ha deciso di presentare al mondo intero quello che potrebbe essere un motore innovativo e soprattutto altamente ecologico. Si tratta della versione “Carbon Capture Engine”, con questo che si tratta di un propulsore a idrogeno che ha il compito di ripulire l’aria da tutta la CO2 presente.
Il sistema di filtraggio avviene grazie anche al duro lavoro portato avanti da un altro colosso giapponese, ovvero la Kawasaki Heavy Industries. Lo si può usare su qualsiasi motore termico e ha il compito di bloccare il diossido di carbonio proprio nel momento in cui l’automobile si sta muovendo. Per progettare questo motore si è preso “in prestito” una Toyota GR Corolla, con questo sistema che è in fase di sviluppo, ma che sta dando i primi frutti.
Al momento siamo ancora di fronte a un esperimento, infatti si denota come i filtri abbiano una durata davvero molto ridotta. Anche il rapporto che intercorre tra l’efficienza dei filtri e le loro dimensioni non è certo delle migliori. I dati riportati dopo 20 giri in pista della Toyota GR Corolla hanno portato a soli 20 grammi di CO2 raccolti.
Questo significa che il sistema funziona, anche se è ancora molto primordiale e necessita di tanti cambiamenti. La Toyota dunque sta lavorando duramente per poter dare vita a quanti più motori innovativi da proporre sul mercato, con l’idrogeno che è sempre di più nei pensieri in casa giapponese. Chissà che questo filtro “pulitore” dell’aria non possa diventare il punto di partenza per un ambiente più pulito e molto meno inquinato rispetto a quello attuale.
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